La Belladonna in Erboristeria compare in prodotti molto controllati dato la tossicità della pianta che veniva utilizzata anche per commettere omicidi insieme al giusquiamo.
L’Atropa belladonna fa parte della famiglia delle Solanaceae assieme al Giusquiamo nero e al Datura stramonium.
La troviamo in Europa centro-meridionale e nelle isole italiane.
Indice
Atropa belladonna proprietà e cenni di botanica farmaceutica
Le foglie di Atropa Belladonna presentano una caratteristica importante a livello farmacognostico: la sabbia di ossalato di calcio. L’epidermide della foglia presenta peli capitati ovvero tessuti di secrezione. con cellule ricche di ossalato di calcio. questo ci permette di distinguere la specie da altre specie della famiglia Solanaceae.
La corolla è gamopetala campanulata, questo significa che una porzione di petali è saldata tra loro con parte libere che sono definiti lobi. E’ un tipo di corolla che si trova anche nelle Ranunculaceae, Rosaceae, Brassicaceae, Fabaceae …. ).
I fiori si posizionano all’ascella della foglia, si dice che sono fiori ascellari. Hanno un portamento pendulo e sono di colore marrone viola. Sono pentameri, a base 5, e sono ermafroditi.
Il frutto dell’Atropa belladonna è una bacca sferica, nera e lucida al momento della sua maturità.
La bacca di Belladonna ha la particolarità di essere circondata alla sua base dal calice, ti ricordo che la bacca è un frutto indeiscente carnoso. Il calice resta attorno a questo frutto, pertanto si dice che è un calice persistente.
Ma quali sono i markers sfruttati nei preparati che contengono la Belladonna?
I preparati a base di Atropa belladonna fondano la loro attività sui principi attivi che sono alcaloidi tropanici (abbiamo visto questi alcaloidi anche nell’Erythroxilon Coca). La pianta fresca contiene soprattutto iosciamina (fino al 90%), al momento dell’essiccazione della pianta la iosciamina si trasforma in atropina, L’atropina ha lo stesso effetto dello iosciamina, ma deve essere utilizzata in dose doppia.
Lo iosciamina quindi non esiste più nella pianta essiccata nella precisa modalità sintetizzata dalla pianta, ma si trasforma in atropina. Nell’Atropa belladonna è presente anche, in dosi minori la scopolamina.
Gli effetti dell’atropina sono gli stessi della iosciamina, ma deve essere utilizzata in dose doppia.
E’ una pianta che nella tradizione popolare ha visto gli usi più disparati di stregoneria, ma anche per commettere omicidi. L’Atropa belladonna prende il suo nome di Belladonna anche nel suo uso cosmetico antico, a danno della salute (perché usata senza controlli medici con dosi e per motivi lontani dalle necessità reali di salute), di utilizzarla per dilatare le pupille. La capacità dell’atropina di dilatare le pupille veniva sfruttata nel mondo orientale dalle donne per allargare le pupille, a forte danno della salute.
Se l’atropina è assunta a dosi elevate provoca forte eccitazione, senso di disorientamento, confusione mentale e allucinazioni. Queste piante sono tossiche, pertanto vanno utilizzate solo in preparati farmaceutici a stretto contatto medico.
Se la dose di atropina è bassa presenta un’azione sedativa. Viene utilizzata esclusivamente in preparati farmacologici, vista la tossicità dell’intera pianta.
La droga è rappresentata dalle foglie utilizzate si in forma di polvere, tintura e estratto secco, sono riconosciute dalla farmacopea europea.
La polvere di Belladonna ha usi medici nel trattamento di gastriti, ulcera, coliti. I preparati galenici vengono effettuati con ricetta medica non ripetibile, questo fa comprendere la tossicità dell’Atropa belladonna.
Il marker atropina aumenta il ritmo cardiaco, aumenta la pressione oculare, viene utilizzata per la dilatazione della pupilla durante le visite oculistiche, in preparati per ridurre spasmi e coliche, ma tutto questo sempre dietro controllo medico. L’atropina ha effetto di ridurre secrezioni, pertanto a livello medico viene utilizzata per diminuire secrezioni eccessive
Si utilizzano anche le radici, si tratta di radici particolari molto grandi, la particolarità è data dalla struttura
fino a 5-6 cm. Le radici sono cilindriche fusiformi con la superficie esterna grigiochiara.
A secco le radici sono molto friabili con un sapore prima dolciastro poi amaro.
Sono presenti anche rizomi lunghi, ovvero modificazioni del fusto che si trova sotterraneo. i rizomi sono brevi e irregolari e hanno funzione di riserva.
Se l’atropina è assunta a dosi elevate provoca forte eccitazione, senso di disorientamento, confusione mentale e allucinazioni. Queste piante sono tossiche, pertanto vanno utilizzate solo in preparati farmaceutici a stretto contatto medico. Gli effetti dell’atropina sono analizzati anche nello Stramonio, nime scientifico Datura stramonium,