L’Efedra in erboristeria, vieni alla scoperta dei principi attivi della pianta Ephedra sp. (nome scientifico)
Indice
I principi attivi delle Efedra in erboristeria e farmacia
La droga dell’Efedra è rappresentata dai frammenti di rami. Sono rametti che si presentano più o meno angolosi.
Il principio attivo è rappresentato da alcaloidi, in particolare efedrina affiancata da pseudoefedrina.
Sul cuore da un effetto inotropo positivo (questo significa che aumenta la forza contrattile del cuore), è un broncodilatatore e stimolante del centro respiratorio
bulbare. Attualmente la maggior parte di efedrina non è più estratta dalle piante, ma viene prodotta sinteticamente. L’uso dell’Efedra in occidente è molto limitato, la medicina occidentale impiega l’Efedra per le sue proprietà vasocostrittrici nei trattamenti locali di riniti, sinusiti e rinofaringiti in prodotti farmaceutici. In Oriente è ancora largamente utilizzata come antiasmatico, diuretico e sudorifero.
Gli Stati Uniti si distinguono, con alta preoccupazione da parte dei più esperti, per l’uso di questa pianta come coadiuvante per la perdita di peso (ha una presunta capacità di scogliere i grassi), viene inoltre proposta come euforizzante. Bisogna essere consapevoli degli effetti collaterali di questa pianta, l’Efedra ha un forte impatto sul cuore e sull’apparato respiratorio, per questo il suo uso è molto limitato in Europa. Gli esperti ne sconsigliano l’uso per scopi puramente euforizzanti e di perdita di peso, inoltre non andrebbe mai assunta per lunghi periodi come integratore alimentare e mai associata alla caffeina.
L’efedrina può essere trasformata chimicamente in Methcathinone e in meta-anfetamina, la commercializzazione è per entrambi illegale.
A tu per tu con l’Efedra in erboristeria, due passi nella botanica
Conoscere l’Efedra in erboristeria significa anche incontrare la pianta nelle sue caratteristiche botaniche. L’Efedra fa parte delle Gimnosperme. Per Gimnosperme si intendono tutte quelle piante che presentano “semi nudi”. Per semi nudi si intende il fatto che gli ovuli ed i semi sviluppati dalle Gimnosperme non sono protetti da strutture come l’ovario, ma sono esposti all’ambiente esterno. Esperti botanici parlano della famiglia delle Ephedraceae come specie di transizione tra le gimnosperme e le angiosperme.
L’ordine è l’Ephedrales, che comprende piante xerofile distribuite alle basse e medie latitudini dei due emisferi, in luoghi aridi, sabbiosi e rocciosi. Le piante xerofile sono piante la cui crescita è favorita da scarsa attività dell’acqua.
La famiglia è Ephedraceae, l’Ephedra è conosciuta popolarmente come Efedra (nome comune).
Esistono molti tipi di Efedra (sopratutto di origine orientale). L’efedra è importante in erboristeria e in ambito farmaceutico grazie alla presenza di principi attivi alcaloidei, in particolare, efedrina (contenuta in un percentuale che oscilla tra il 40 e 90%) e pseudoefedrina.
La struttura dell’Efedra per conoscerla in farmacia erboristeria e parafarmacia
Il gruppo delle Ephedra comprende piante definite xerofile, in parole comuni potremmo dire che si tratta di piante che prediligono ambienti aridi, sabbiosi, asciutti. Le Ephedra si sono, infatti, adattate strutturalmente a contenere, razionalizzare la dispersione di acqua durante il processo di traspirazione.
Le Ephedra sopravvivono a basse e medie altitudini e abitano nelle zone europee, asiatiche, africane e in aree del nord e sud America.
Le Efedra sono generalmente piante dioiche, ciò significa che una pianta ha solo strutture riproduttive maschili oppure solo strutture riproduttive femminili. Alcune Efedra sono monoiche, ciò significa che nella stessa pianta abbiamo sia organi di riproduzione maschili che femminili.
Le Efedra formano dei cespugli di altezza che va dai 40 cm ai 2 metri. Presentano un fusto maggiormente legnoso alla base della pianta, mentre nella parte più alta sono erbacei, in termini botanici si dice che le Efedra sono suffrutici. I rami sono gracili, dall’aspetto angoloso e presentano un solco che li percorre verticalmente. Il colore dei rami è verde grigiastro.
Sono presenti gli stomi, che hanno la funzione di regolare gli scambi gassosi tra la pianta e l’esterno. Gli stomi sono infossati e protetti in cripte. Per stoma si intende una microscopica apertura formata da due cellule definite di chiusura o di guardia. Tali cellule, poste una di fronte all’altra, lasciano un “passaggio” definito “rima stomatica”. Il passaggio si apre o si chiude in base allo stato del turgore cellulare delle due cellule di guardia. Le cellule di guardia sono affiancate dalle cellule “compagne” che si posizionano sul lato convesso delle cellule di guardia.
Le foglie sono piccole, ridotte a scaglie (in termini botanici possiamo dire che la lamina fogliare è stretta). Le foglie si trovano in un numero di 2/4 esemplari a livello dei nodi. Per nodo si intende il punto in cui si inseriscono le foglie o le gemme sul fusto.
L’Efedra non ha fiore, si tratta infatti di una gimnosperme. L’Efedra possiede degli strobili maschili e femminili. Gli strobili sono tipiche strutture costituite da un asse longitudinale dove sono inserite a spirale foglie contenenti le sacche polliniche (coni maschili) e ovuli (strobili femminili). Spesso, dopo la fecondazione, gli strobili femminili diventano legnosi: un esempio classico sono le pigne del nostro pino Silvestre, qui studiato per le sue proprietà farmaceutiche.
Gli strobili maschili dell’Efedra si caratterizzano per avere un asse dove si inseriscono diverse brattee opposte. Le sacche polliniche si aprono per mezzo di un poro posto all’apice. Gli strobili femminili sono simili a quelli maschili, ogni strobilo porta sull’asse centrale più paia di brattee opposte in gran parte sterili.
La brattea contiene un solo ovulo circondato da un involucro che, quando maturo, può diventare carnoso e colorarsi di giallo, rosso o arancio. L’Efedra affida al vento l’impollinazione, tale impollinazione viene definita aerofila,