Ginkgo biloba benefici proprietà controindicazioni in campo erboristico e farmaceutico. Vieni alla scoperta di questo antico e maestoso albero ritenuto un vero fossile vivente.
Indice
Ginkgo biloba benefici principi attivi e controindicazioni
Le foglie fresche sono la droga del Ginkgo biloba. I principi attivi che caratterizzano le foglie di Ginkgo biloba sono flavonoidi e terpeni. I ginkgolidi (terpeni estratti dal Ginkgo biloba) sono utili a contrastare l’insufficienza venosa.
Il Ginkgo biloba ha effetto di vasoregolatore e agisce come vasodilatatore arteriosa e vasocostrittore venoso. Tra i benefici del Ginkgo biloba vi è l’inibizione dell’aggregazione piastrinica e l’attivazione del metabolismo cellulare. I preparati erboristici / farmaceutici sono impiegati nel contrastare l’insufficienza cerebrale prevenendo difficoltà di concentrazione, perdita della memoria. A livello cosmetico è utilizzato per migliorare il sistema circolatorio periferico. I markers hanno azione antiossidante e vengono studiati anche per casi di demenza senile. Gli studi medici collegano questa pianta alle piante adattogene.
Semi velenosi del Ginkgo biloba
Il seme del Ginkgo, nella sua parte esterna è tossico, se toccato provoca dermatite anche forte. Se il seme viene ingerito provoca problemi all’apparato circolatorio e anche all’apparato digerente.
Cenni di botanica farmaceutica per comprendere le proprietà benefici del Ginkgo biloba
Il Ginkgo biloba, famiglia delle Ginkgoaceae, è un albero e può raggiungere i 30 metri di altezza. E’ una pianta dioica, ciò significa che esistono esemplari di Ginkgo biloba maschili ed esemplari femminili.
E’ una pianta Gimnosperme, ovvero piante a semi nudi. I semi NON sono racchiusi dentro un frutto, sono liberi sulla superficie degli sporofilli (foglie fertili) e sono riuniti in strobili oppure in coni.
Questo albero è molto antico, è l’unico esemplare rimasto della famiglia delle Ginkgoaceae, tanto da essere considerato un fossile vivente. Questa maestosa pianta viene anche coltivata, per la sua bellezza, in parchi e giardini. Se vuoi coltivare la pianta, ti suggerisco di piantare esemplari maschili per evitare il cattivo odore derivante dall’acido butirrico. Il Ginkgo biloba non è originario delle nostre zone, bensì della Cina.
Il Ginkgo biloba come pianta dioica
Ti ho specificato che il Ginkgo biloba è una pianta Dioica e pertanto vi sono piante femminili e piante maschili.
Rispetto l’apparato riproduttivo, sei curioso di sapere cosa sono gli strobili? Si tratta di strutture tipiche formate da un asse in cui si inseriscono foglie fertili. Alcune foglie hanno la presenza di sacche polliniche e vengono definiti coni maschili, altre foglie portano gli ovuli è vengono definite coni femminili. In alcuni casi gli strobili femminili, dopo la fecondazione diventano legnosi, questo caso lo puoi trovare sulle Pinaceae come ad esempio il Pinus sylvestris o pino silvestre.
Macroblasti e brachiblasti del Ginkgo biloba
Il Ginkgo biloba ha rami lunghi. macroblasti, a lunghezza indefinita, con foglie alterne forma di ventaglio bilobate (bilobate significa che le foglie sono incise formando due lobi).
Rami corti, brachiblasti, con accrescimento definito e internodi quasi assenti, con foglie a forma di ventaglio intere o leggermente incise. I brachiblasti presentano molti nodi tanto che le foglie sono molto spiralate sulla parte apicale, ma vista l’assenza di internodi (spazi privi di foglie) potrebbero sembrare disposte a verticillo.
Il Ginkgo biloba con la sua caratteristica di avere rami differenziati in brachiblasti e macroblasti e foglie differenziate tra i diversi tipi di rami è un caso di eteromorfismo (forme diverse di fusto, rami, foglie) sia delle foglie (eterofillia) che dei rami.
Se sei curioso di comprendere meglio leggi il post macroblasti e brachiblasti cosa sono. Il modo in cui si sviluppano i rami è dato dalla dominanza della gemma apicale.
Le strutture fertili del Ginkgo biloba
Il Ginkgo biloba è una gimnosperme, non ha fiori, ma porta strutture fertili che sono definiti strobili o coni o squame modificate, sono comunque diversi da quelle delle Pinaceae.
Nelle piante femminili, gli ovuli sono portati da un peduncolo e sono alla base dei rami macroblasti. A maturità si presentano come falsi frutti dal bel colore aranciato. Sono carnosi, sono ricchi di acido butirrico, infatti quando questa struttura di falso frutto cade a terra si rompe il tegumento e fuoriesce oltre al seme lo sgradevole odore di acido butirrico. A causa dell’acido butirrico, le piante femminili hanno un odore sgradevole, ovvero il classico odore di burro rancido.
Nelle piante maschili di Ginkgo biloba gli strobili penduli maschili sono portati dai brachiblasti. Gli strobili maschili del Ginkgo biloba hanno generalmente due sacche polliniche sulla pagina inferiore. L’impollinazione è anemofila, ovvero la pianta affida l’impollinazione agli animali.
Come si riconosce all’acquisto il Ginko maschile dalla pianta femminile (che puzza)?