Rauwolfia serpentina proprietà e usi della pianta nota con il nome comune di Rauwolfia.
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Cenni di botanica farmaceutica per capire le proprietà della Rauwolfia serpentina
E’ un arbusto sempre verde. La Rauwolfia serpentina ha una grossa radice fittonante e presenta fusti gracili che possono arrivare ad un metro di altezza. La Rauwolfia serpentina è nativa delle foreste di India, Pakistan, Malesia e Indonesia, oggi è anche coltivata.
Le foglie sono oblunghe acute all’apice e spesso si dispongono verticillate a gruppi di 3 o di 5 foglie sul caule.
I fiori sono piccoli, a base cinque ovvero sono fiori pentameri. Possono essere fiori bianchi oppure di un rosa molto chiaro.
Drupe ovoidi, raggruppate a coppie, sono il frutto. Si tratta di frutti carnosi che sono sempre indeiscenti. I frutti, a maturità, diventano neri.
Quale è la droga della Rauwolfia serpentina e quali sono i principi attivi?
La droga è rappresentata dal fusto unito alla radice fittonante tortuosa. Le radici si caratterizzano per un sughero giallastro, una sottile zona corticale ed un legno con vasi piuttosto piccoli e numerosi raggi parenchimatici.
L’odore è debole e il sapore è amaro.
Le radici contengono alcaloidi, quasi tutti indolici, L’alcaloide più interessante è la reserpina, scoperta proprio tramite questa pianta. Rescinnamina e derivati (deserpidina, ajmalicina e ajmalina).
Veniva utilizzata nella medicina ayurvedica, contro i morsi dei serpenti e contro le malattie mentali e l’epilessia. Nella medicina occidentale, alla fine degli anni 50, veniva usata per le sue proprietà antipertensive e sedative. Oggi è poco usata da questo punti di vista, ma la reserpina è molto usata in farmacia tanto da portare la reserpina ad un rischio di estinzione della pianta.
La reserpina è stata molto usata per le sue proprietà sedative e ipotensive contro l’ipertensione arteriosa negli anni 60 e 70; al giorno d’oggi il suo uso è ridotto per gli effetti che provoca, come sonnolenza, ipersecrezione salivare e gastrica, congestione nasale etc.
L’ajmalicina è uno spasmolitico, moderatore dell’attività dei centri vasomotori. È usata nei sintomi di deficit intellettuale patologico dell’anziano.
L’ajmalina è molto tossica ed al giorno d’oggi non è più usata; ha un’azione antiaritmica a livello del cuore.