Ricino olio del Ricinus communis estrazione di olio, semi e proprietà date da principi attivi di questa pianta.

Il Ricinus communis è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae, ordine Euphorbiales.

Il Ricino è originario dell’Etiopia, ma è coltivato da molti tempi in tutto il mondo.
La coltivazione del Ricinus communis permette di ottenere buone quantità del suo prezioso olio utilizzato in ambito erboristico, farmaceutico, industriale e come pianta ornamentale (in particolare la qualità rossa). In Italia, il Ricinus communis, si trova spesso in luoghi verdi incolti.

Olio e semi di ricino, quali sono i principi attivi?

I principi attivi, definiti anche markers, sono contenuti nell’olio e nei semi del Ricinus communis. L’olio di ricino è conosciuto anche con il nome di  caster oil. E’ caratterizzato dall’acido ricinoleico, la percentuale dell’acido ricinoleico può superare anche il 70%.

Sono presenti anche alcaloidi, in particolare la ricinina (è un alcaloide tossico) e la glicoproteina ricina (tossica e presente nel tegumento del seme). I semi vengono decorticati prima di estrarre l’olio di ricino con spremitura a freddo, proprio per evitare la presenza di ricina.

L’alcaloide ricina interessa molto la ricerca scientifica, infatti ha mostrato essere attiva contro i tumori. Vista la sua tossicità è possibile il suo utilizzo solo sotto stretto controllo medico.

La ricina “blocca” la sintesi proteica. La ricerca medica sta studiando come poter sfruttare, in modo selettivo, tale caratteristica e poter contrastare la replicazione di cellule tumorali.

Quali sono gli usi più comuni dell’olio di ricino?

Il ricino è un purgante. In ambito farmaceutico viene sfruttato come additivo. L’olio di ricino è un ingrediente molto presente in preparati cosmetici dedicati alla cura dei capelli.

A livello industriale l’olio di ricino è usato come lubrificante soprattutto nel settore del lusso. Appare anche nella formulazione di vernici e resine.

Olio di ricino dove si trova? Alla scoperta della pianta dal punti di vista botanico

Il Ricino, nome scientifico Ricinus communis famiglia Euphorbiaceae, è un’erba annuale o perenne.

Ciclo di vita della pianta che ci dona l’olio di ricino

La durata del suo ciclo vitale si basa sul clima: se il ricino cresce in paesi freddi, caratterizzati da un inverno rigido, muore con le gelate dopo aver prodotto i semi. In questo caso la pianta è annuale.

Se il il suo habitat è caratterizzato da un inverno mite, la pianta riesce a sopravvivere e può essere considerata una pianta perenne.

Il Ricinus communis può raggiungere un altezza di tre metri. Il suo fusto è  eretto e molto ramificato.

Cenni di botanica Ricinus communis

Le foglie del  Ricinus communis sono foglie semplici, palmato partite ovvero palmate ma partite in lobi. I lembi sono fortemente incisi, tanto da far sembrare la foglia composta.
I lobi possono variare dai 5 ai 12 per foglia, il margine è seghettato e la parte apicale della foglia è appuntita. Alla base del picciolo sono presenti ghiandole nettarifere.

I fiori si trovano raggruppati in glomeruli.
Ricordi cosa sono i glomeruli? I glomeruli sono un tipo di infiorescenza a  cima multiflora. I fiori appaiono molto ravvicinati e, nel caso del Ricino,  formano una struttura globosa.

L’infiorescenza è a racemo ed è posta all’apice del fusto o all’ascella delle foglie. In termini botanici puoi sintetizzare dicendo che queste infiorescenze sono racemi terminali o racemi ascellari.

Il Ricinus communis è una pianta erbacea monoica. Essere una pianta monoica significa avere sia fiori maschili che fiori femminili. Sia i fiori maschili che i fiori femminili compongono le infiorescenze a racemo di cui abbiamo parlato poco fa, ma sono distribuiti in modo preciso.
I fiori maschili si trovano nella parte basale dell’infiorescenza (ovvero la parte più bassa) mentre i fiori femminili si trovano nella parte apicale dell’infiorescenza (ovvero nella parte all’apice dell’infiorescenza).

I fiori maschili sono caratterizzati da numerosi stami con filamento ramificato. I fiori femminili  contengono l’ovario, sono fiori tricarpellari con tre lunghi stili (di colore rossastro nel periodo della maturità).

Ricino semi oleosi con granuli di aleurone

L’ovario tricarpellare (con tre carpelli) crea un frutto tricocco che, generalmente, dispone di molti aculei.
Il frutto tricocco è una tipologia di frutto definita capsula dirompente  Quando i semi sono maturi, questo frutto, è in grado di mettere in atto dei meccanismi di apertura che permetteranno ai semi di fuoriuscire.

La droga del Ricinus communis

Sono proprio i semi la droga del Ricinus communis.
Ogni seme del Ricino è rivestito da un tegumento piuttosto liscio.
Il seme ha una particolare protuberanza sulla sua estremità denominata caruncola. La caruncola è una struttura che permette l’inserimento del seme all’interno dell’ovario.

La caruncola è ricca di grassi, di zuccheri e di proteine, tutte sostanze molto amate dagli animali. Saranno proprio gli animali a prendersi carico dei semi del Ricino communis. Come visto in precedenza, infatti, il frutto tricocco si apre, lascia cadere i semi e gli animali – attratti e deliziati dalle sostanze nutritive – effettueranno la semina.

I semi di ricino sono ricchi di olio di ricino e di granuli di aleurone. Ma cosa sono, esattamente, i granuli di aleurone?
I granuli di aleurone sono proteine custodite nel vacuolo della cellula vegetale. Hanno funzione di riserva. I vacuoli contenenti i granuli di aleurone si trovano solitamente nell’
albume del seme. Hanno un importante valore, anche dal punto di vista farmacognostico, aiutando gli esperti a riconoscere le diverse specie vegetali, evitando così errori di riconoscimento che, a volte, hanno portato dannose conseguenze.