Valeriana officinalis, nota con il nome comune di Valeriana, è una pianta erbacea perenne. È comune nei luoghi umidi e lungo i corsi d’acqua di tutta Europa. È coltivata per uso medicinale.

E’ dotata di rizoma dal quale si innalza un fusto aereo, cilindrico, solcato, cavo internamente e privo di peli ovvero glabro. Il fusto della Valeriana può arrivare fino ad un metro di altezza. All’apice del fusto troviamo l’infiorescenza.

Le foglie si inseriscono in modo opposte, Sono foglie composte imparipennate costituite da numerose foglioline anche 19 foglioline. Le foglioline sono lanceolate.

Sono picciolate alla base del fusto, e sessili sulla parte apicale del caule.

Le infiorescenze sono a corimbo composto, si tratta di infiorescenze indefinite e composte. Corimbo asse sul quale sono inseriti fiori su peduncoli di differente lunghezza, ma posizionati ad altezze diverse che fanno giungere i fiori allo stesso livello.

Analizzati singolarmente, i fiori sono rosei o bianchi. Ogni fiore ha un calice piccolo con denti che – dopo la fecondazione – si trasformano dando luogo a un frutto con lunghe setole piumose.
La corolla della Valeriana officinalis è imbutiforme tubulosa.

Il frutto à è un’achenio ovale-oblungo, è un frutto indeiscente a maturità ovvero non si apre e i semi restano al loro interno. L’achenio è compresso, circondato dai denti del calice trasformati in pappo.

Droga e principi attivi della Valeriana Officinalis

La droga è costituita dal rizoma che emana un odore sgradevole. È tozzo e di colore brunastro e presenta nella parte superiore tracce delle foglie basali e a volte brevi stoloni orizzontali.

Nella parte inferiore porta numerose radici, cilindrico coniche, finemente ramificate che intrecciandosi nascondono il rizoma stesso.

La droga proviene tutta da colture.

La droga è costituita anche dalla tintura, dall’estratto acquoso e idroalcolico, dall’olio essenziale.

Il principio attivo è costituito principalmente da valepotriati. Le principali sostanze a cui può essere attribuita l’attività della droga sono sesquiterpeni e iridoidi.

Tra i sesquiterpeni, la sezione non volatile è costituita da acido valerenico, mentre la sezione volatile è costituita da valerenale, valerianolo, valerenolo e valeranone. Questi sesquiterpeni fanno parte dell’olio essenziale che contiene anche monoterpeni.

Gli iridoidi invece sono presenti in forma non eterosidica.

A cosa serve la Valeriana e quali sono gli usi?

Ha azione tranquillizzante, sedativa, usata nei casi di insonnia non grave, di stress, ansia. L’acido valerenico ha azione spasmolitica, il valeranone ha azione sedativa e ipotensiva. La valeriana tradizionalmente è indicata come priva di tossicità.

I valepotriati in vitro, però, sono inibitori della sintesi di acidi nucleici. Anche se nell’uomo il rischio è trascurabile, è
sconsigliato l’uso in gravidanza.

 

Variana officinalis